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No, il mondo non aveva alcuna necessità della nuova puntata di Wanda&Mauro, eppure la “telenovela” continua a regalare colpi di scena, per la verità di livello molto basso.

Nuovi sviluppi: lei che vola in Argentina (senza famiglia) e sponsorizza sui social la sua nuova avventura amorosa con il rapper L-Gante, lui (Mauro) che prima la implora di tornare e poi la attacca definendola “lo zimbello del mondo intero”.

Ma agli amanti del calcio, probabilmente, questo vortice del gossip attira ben poco ed infatti è ben altro l’aspetto che sottolineeremo oggi.

Soltanto pochi mesi fa, la sig.ra Wanda Nara dichiarava: “sono la procuratrice di mio marito, anche se non è facile essere una procuratrice donna”, scomodando, di fatto, un argomento serio che realmente tocca da vicino tante professioniste che, con competenze ed impegno, approcciano ad un ambiente effettivamente ancora misogino. Peccato però che, per trattare una questione tanto seria e delicata, al di là di tutti i benefici “social” che si possono trarre dai vari “inciuci”, occorre avere una certa credibilità e non può bastare una polemica sterile seguita da capricci online col proprio (ormai ex) marito e assistito.

Attenzione, non ne faccio una questione di immagine nè tantomeno di scelte lavorative, opinabili o meno, ma parlo di quanto davvero ci si impegna per svolgere al meglio il compito di cui, peraltro, Wanda si è praticamente auto-investita.

Sarei davvero curiosa di sapere che cosa ha fatto la sig.ra Nara per accrescere il proprio bagaglio di Agente FIFA (a proposito, siamo sicuri che lo sia?) e se, effettivamente, ha aiutato Icardi a migliorare il suo percorso. Perché, è bene ribadirlo, un “procuratore” questo deve fare: accompagnare il proprio assistito nelle scelte migliori e tutelarlo lungo il cammino. Soprattutto se, come da sempre si dice, un calciatore deve far parlare di se’ sul rettangolo verde ( e non certo sulla cronaca rosa).

Oggi, i tifosi del Galatasaray (squadra in cui milita attualmente Icardi) sono particolarmente infastiditi dall’atteggiamento del calciatore che, pare, mostri molta più attenzione a ciò che accade nella sua vita sentimentale (che per carità, resta un argomento serio) piuttosto che a ciò che dovrebbe riguardare il campo. Una sensazione già provata in passato dai tifosi nerazzurri e dopo da quelli del PSG.

Al netto di queste considerazioni c’è da chiedersi se effettivamente la carriera di Maurito, ora 29enne, avrebbe potuto avere risvolti diversi, assodato che oggettivamente è dotato di un grande talento naturale.

Ma, a certi livelli, quello non basta. Il talento, intendo. Ci vuole MENTALITA’. Ci vuole fame (non di followers) e voglia di migliorarsi. Occorre lavorare assiduamente e restare concentrati e per ultimo, ma non da ultimo, è necessario avere un entourage sano e che davvero lavori per metterti nelle condizioni di fare sempre meglio, invece che aizzare tifoserie o metterti alla berlina sui social.

Allora torniamo al discorso di cui sopra: la sig.ra Wanda può davvero permettersi di criticare il “mondo del calcio” perchè è un ambiente troppo maschilista e sente di essere  “ostacolata”? O dovrebbe avere quantomeno il buongusto di tacere piuttosto che dichiarare, proprio in queste ore, “l’unica cosa che non faccio è infilarmi gli scarpini e scendere in campo, per il resto, a Mauro faccio tutto io e guadagna molto più di tanti suoi colleghi…” che poi, se è davvero cosi brava… come mai non vanta nessun altro assistito nella sua “scuderia”?

Mi permetto di far notare alla signora Nara che nella vita (in qualsiasi ambiente e situazione) ci vuole RISPETTO.

Rispetto per colui (Icardi) che, a torto o ragione, le ha regalato visibilità ed una notevole importanza addirittura permettendole un ruolo per il quale non aveva alcuna competenza. 

Rispetto per tutte le donne che, con sacrifici, impegno e dedizione, spesso districandosi tra gli innumerevoli ostacoli che tutto il mondo del lavoro (non solo quello calcistico) pone davanti ( soprattutto se si è mamme) studiano e lottano perennemente alla ricerca di giuste e MERITATE collocazioni.

Rispetto per i tifosi. Quelli che permettono al marito (o ex)  di “guadagnare” tanto e che si “accontenterebbero” di 90 minuti in campo ben spesi piuttosto che di telenovele social di pessimo gusto.

Infine non mi resta che auspicare che Mauro possa ritrovare un po’ di serenità. Superando gli errori che ha evidentemente commesso, gli auguro di non commetterne ancora. Sprecare cosi un talento è davvero un peccato. Ma non rendersi conto della fortuna che ha (o meglio, non ha più…-questa è cattiva e per pochi!) tra i piedi, lo è molto di più.  Gli consiglio, quindi, di sottoscrivere una bella polizza contro gli “atti WANDAlici”

Tutto questo discorso due giorni dopo la premiazione di Karim Benzema, finalmente PALLONE D’ORO, che salendo sul prestigioso palco ringrazia tutti: dall’accademia in cui è cresciuto, passando per i compagni di squadra, fino alla sua famiglia. A cui regala la chiosa finale: Serve una famiglia unita per realizzare i propri sogni

Serena Spatola 

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