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La celebre frase del re del Teatro, Eduardo De Filippo, vecchia quasi un secolo, racconta il calcio e la vita di oggi: “Gli esami non finiscono mai!”.

Lo sa bene Inzaghi e la sua Inter, una stagione iniziata tra alti e bassi, che vuole superare la prova di maturità contro il Barca in settimana, dopo i tre punti fondamentali presi in casa Sassuolo.

Il Milan, invece, è arrivato già alla laurea, titolo della tesi “Il gruppo, il gioco e la loro forza”, a tenere le lezioni d’intensità e concentrazione il maestro Pioli.

Bocciato, senza possibilità di nuovi esami Max Allegri e l’ombra della vecchia Juve.

Cos’altro serve alla dirigenza bianconera per capire che questa minestra riscaldata è scaduta e rischia di avvelenare tutti? (La mandragora venduta tra gli spinaci in terra puteolana ha influenzato la mia scrittura).

Ordinaria amministrazione per il Napoli che a Cremona esamina un turnover moderato, lascia Osimhen a Castelvolturno in attesa dell’Ajax mercoledì e cerca la testa della classifica in solitaria.

Si, perché la prova dell’Atalanta contro l’Udinese, sulla carta, è ben più complicata. Mentre l’incerottata Roma chiuderà la domenica di calcio contro il Lecce all’Olimpico. Sembra chiaro l’obiettivo piazzamento europeo per Mou che tra infortuni e premesse disattese, come i gol di Abraham, non convince del tutto e si fa rimandare ancora.

Qualche insufficienza, con credito di recupero in personalità e gioco, la rimedia anche la Lazio che in Europa non vince anche con l’uomo in più e attende lunedì un’organizzata Fiorentina.

Un po’ di metafore, ironia e qualche critica costruttiva, nessuno se la prenda.

Alla fine tutti abbiamo le nostre prove, compresa quella di matematica per capire come arrivare a fine mese grazie all’aumento del gas e dell’elettricità! Quello è un esame dove io stessa vacillo ad ogni sessione!

Però pensate, c’è chi sta peggio di noi, Mancini e la sua Nazionale (anche se la Lega Calcio sembra rifiutare l’ammissione di colpa), che dovrà studiare tanto per Euro24 mentre guarderà i Mondiali da casa.
Un bruciore di stomaco così, mai sentito, anzi se dovesse trovare la giusta medicina ci faccia sapere, credo occorra un po’ a tutti.

Come direbbe Eduardo, “Adda Passa a’ Nuttat”!

Jolanda De Rienzo

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